Vai al contenuto

Rifiuti assimilabili agli urbani

Con delibera della Giunta Comunale nr. 56 del 26.06.1998, sono considerati assimilati agli urbani anche i rifiuti delle utenze non domestiche purché abbiano una composizione analoga a quella dei rifiuti urbani o, comunque, siano costituiti da manufatti e materiali simili a quelli elencati qui di seguito, a titolo esemplificativo:

 

  • contenitori vuoti (fusti, vuoti di vetro, plastica e metallo, latte e lattine simili).
  • sacchi e sacchetti di carta di carta o plastica, fogli di carta, plastica o cellophane.
  • cassette, pallets.
  • accoppiato quali: carta plastificata, carta metallizzata, carta adesiva, carta catramata,fogli di carta metallizzata e simili.
  • frammenti e manufatti di vimini e sughero;
  • paglia e prodotti di paglia.
  • scarti di legno e pasta di legno, anche umida, purché palabile.
  • ritagli e scarti di tessuto di fibra naturale e sintetica, stracci e juta.
  • feltri e tessuti non tessuti.
  • pelle e similpelle.
  • resine termoplastiche e termoindurenti in genere allo stato solido e manufatti composti da tali materiali.
  • rifiuti ingombranti.
  • imbottiture, isolanti termici e acustici costituiti da sostanze quali lane di vetro e di roccia, espandi elastici e minerali e simili.
  • moquettes, linoleum, tappezzerie, pavimenti e rivestimenti in genere.
  • materiali vari in pannelli (di legno, gesso, plastica e simili).
  • frammenti e manufatti di stucco e gesso essiccati.
  • manufatti di ferro tipo paglietta, filo di ferro, spugna di ferro e simili.
  • nastri adesivi.
  • cavi e materiale elettrico in genere ed accessori per l’informatica.
  • pellicole e lastre fotografiche e radiografiche sviluppate.
  • scarti in genere della produzione di alimentari, purché non allo stato liquido, quali per esempio scarti del caffè, scarti dell’industria molitoria e della plastificazione, partite di alimenti deteriorati, anche inscatolati o comunque imballati, scarti derivanti dalla lavorazione di frutta e ortaggi, caseina, sanse esauste e simili.
  • scarti vegetali in genere (erbe, fiori, piante, verdura…) anche derivanti da lavorazioni basate su processi meccanici (bucce, baccelli, pula, scarti di sgranatura e trebbiatura e simili).
  • residui animali e vegetali provenienti dall’estrazione di principi attivi.